Storia moderna
La signoria rossiana segnerà il momento più importante per la valorizzazione del territorio e la fondazione del borgo di San Secondo. Il periodo di massimo splendore della casata è legato al nome di Pier Maria II il Magnifico, che governa dal 1438 al 1482. Grazie a una serie di fecondi matrimoni, i Rossi si legano ad alcune tra le più prestigiose famiglie del Rinascimento (come i Riario e i Gonzaga), mantenendo intensi rapporti con personalità politiche di spicco, famosi condottieri, influenti uomini di chiesa e illustri artisti.
Negli anni venti del Cinquecento la famiglia Rossi vive un periodo turbolento, minacciata da parenti che si arrogano diritti sulla contea. Sarà il prode condottiero "Giovanni delle Bande Nere" de' Medici (zio di Pier Maria Rossi III) a vincere la cosiddetta "Battaglia di San Secondo", restituendo i possedimenti ai legittimi proprietari. Alla fine del Cinquecento i Rossi risultano essere i signori più ricchi e potenti del ducato di Parma e Piacenza. Troilo II Rossi trasforma il castello in una rocca fastosa, specchio della potenza raggiunta. Ancora oggi la rocca dei Rossi conserva i segni tangibili di quell'epoca aurea.
Il casato si estingue nell'Ottocento. I Minghelli-Vaini, nuovi proprietari della rocca, sul finire del secolo, daranno inizio a una serie di demolizioni che condannerà il castello a rimanere mutilo per sempre.
Nel 1919 la rocca viene acquistata dal Comunde di San Secondo Parmense che ne fa la propria sede comunale fino al 2002.
Attualmente il castello è aperto alle visite guidate e resta di proprietà comunale. Rimane il principale simbolo del paese.